Eduardo De Filippo

Eduardo

Nato a Napoli il 24 maggio del 1900,
figlio naturale dell’attore Eduardo Scarpetta e di Luisa De Filippo, egli debutta nel 1904 come giapponesino ne "La geisha", firmata da suo padre.
Nel 1911 va in collegio, ma nel periodo estivo continua a recitare.
Nel 1913 recita con Enrico Altieri, considerato il maggior attore drammatico e popolare napoletano dopo il successo ottenuto con "Assunta Spina" di Salvatore Di Giacomo. La compagnia dà drammi nella tradizione popolare, opere del Teatro D'Arte e, ogni venerdì, una farsa. Mentre nei drammi a Eduardo vengono affidate piccole parti, nelle farse interpreta ruoli più importanti. Il lavoro è durissimo: si prova alle dieci del mattino, fino alle dodici, poi si mangia e all'una iniziano le recite, tre spettacoli completi al giorno.
Nel 1914, entra in pianta stabile nella compagnia del fratellastro e vi rimane fino al 1920, anno in cui viene richiamato alle armi: nel 1922, terminato il servizio militare, riprende a calcare con regolarità i palcoscenici.
Nel 1931, insieme ai fratelli Peppino e Titina, forma la compagnia del "Teatro Umoristico - I De Filippo -", che durerà fino al 1944: in questo periodo, egli licenzia come autore opere del valore di "Natale in casa Cupiello" (1931) e "Chi è cchiù felice ‘e me?" (1932), mentre inizia una intensa attività cinematografica con "Tre uomini in frack" (1932) di Mario Bonnard, seguito da "Il cappello a tre punte" (1934) di Mario Camerini e "Quei due" (1935) di Gennaro Righelli.
Nel 1945, scrive "Napoli milionaria" e consuma una definitiva rottura, per dissapori artistici, con Peppino; di poi, egli dà vita alla Compagnia di Eduardo, che rappresenta nel 1946 "Questi fantasmi" e di lì a poco, con esiti trionfali, "Filumena Marturano", destinato a divenir cavallo di battaglia della grande Titina.
Seguono altri capi d’opera: "Le bugie con le gambe lunghe" (1947), "La grande magia" (1948), "Le voci di dentro" (1948), "La paura numero uno" (1951) vanno ad arricchire un repertorio sempre più fuori dell’ordinario, mentre al cinema si succedono "Assunta Spina" (1948, di M. Mattoli), "Napoli milionaria" (1950), "Filumena Marturano" (1951), "L’oro di Napoli" (1954, di V. De Sica), "Fantasmi a Roma" (1960, di A. Pietrangeli).
Nel 1958, viene rappresentata a Mosca, con la regia di R. Simonov, "Filumena Marturano"; nel 1962, è la volta de "Il sindaco del rione Sanità". Nel 1964, egli scrive "L’arte della commedia", che viene paragonata a "L’impromptu" di Molière; nel 1973 mette in scena "Gli esami non finiscono mai" e, nel medesimo anno, all’Old Vic di Londra viene rappresentata "Sabato, domenica e lunedì", con la regia di Franco Zeffirelli e l’interpretazione di Laurence Olivier.
Oltre alle commedie, Eduardo ha scritto un volume di poesie "Il paese di Pulcinella", un volume di argomenti vari "O canisto", numerose numerose sceneggiature di films e un originale televisivo a puntate "Peppino Girella".
Nel 1954 ha inaugurato il Teatro San Ferdinando da lui ricostruito a proprie spese poichè i bombardamenti l'avevano raso al suolo.
Nel novembre del 1980, gli viene conferita la laurea in lettere honoris causa dall’Università di Roma e, nel 1981, è nominato senatore a vita: nel 1984, egli si spegne a Roma.